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Definizione di iperconvergenza: cos’è, come funziona e quali vantaggi offre

Definizione di iperconvergenza: cos’è, come funziona e quali vantaggi offre

Nel contesto macroeconomico attuale, segnato da inflazione e problemi di reperibilità, la tradizionale strategia additiva nel settore IT—caratterizzata da acquisti incrementali per soddisfare nuove esigenze—risulta insostenibile. L’iperconvergenza, emersa intorno al 2010, risponde a queste sfide integrando elaborazione, storage e virtualizzazione in un unico sistema software, offrendo gestione semplificata, scalabilità e riduzione dei costi. Il caso di Franchi Salumi illustra come l’adozione di questa tecnologia abbia supportato efficacemente la crescita aziendale, dimostrando i benefici pratici dell’iperconvergenza in un contesto aziendale reale.

Christian Bertaggia
Christian Bertaggia
CTO | Chief Technology Officer

Fino a qualche anno fa, la strategia predominante nel mondo delle infrastrutture IT era quella della logica additiva: più necessità, più acquisti. Tuttavia, l’attuale contesto macroeconomico, caratterizzato da inflazione, aumento dei costi delle materie prime e problemi di reperibilità, rende questa logica insostenibile e rischiosa.
Di fronte a queste sfide, l’iperconvergenza emerge come una soluzione efficace. Introdotta intorno al 2010, questa tecnologia integra elaborazione, storage e virtualizzazione in un unico sistema software, semplificando la gestione delle risorse IT e offrendo scalabilità, ottimizzazione degli spazi in cloud e risparmio sui costi. Nell’articolo, esploreremo in dettaglio cos’è l’iperconvergenza, come funziona e i suoi vantaggi, presentando anche un caso di successo aziendale con Franchi Salumi.

Indice:

Fino a qualche anno fa, nel mondo IT, era pressoché predominante la logica additiva: più mi serve, più compro. Devo ampliare la mia infrastruttura? Aumento numero di server e dischi. Ho bisogno di nuove funzionalità? Acquisto i software necessari per ottemperare alle nuove esigenze. Ad oggi, in un contesto macroeconomico caratterizzato da inflazione, aumento di costi delle materie prime e soprattutto problemi di reperibilità delle stesse, la logica descritta sopra rischia di rivelarsi un pericoloso “collo di bottiglia”. Il rischio di innescare un pericoloso circolo vizioso in cui un IT manager si troverebbe “intrappolato” è molto alto. Basti pensare all’ipotesi in cui quest’ultimo dovesse far fronte a delle contingenti esigenze di business che comportino un potenziamento dell’infrastruttura IT dell’azienda. Nell’attuale scenario, costi e tempistiche di realizzazione così come la complessità di gestione di apparati e software sviluppati da partner differenti potrebbero non essere più sotto controllo. Un’efficace soluzione alle criticità appena riscontrate è rappresentata dall’iperconvergenza. Di iperconvergenza si è iniziato a parlare intorno al 2010, ma solo oggi si sta diffondendo con numeri importanti (stimati in 38,57 Mld $ nei prossimi 5 anni).

Definizione di iperconvergenza: che cos’è?

L’iperconvergenza è un’architettura basata su un software che integra efficacemente le risorse di elaborazione, storage e virtualizzazione in un unico sistema, distribuendole come software installabile sull’hardware esistente. Semplificando il concetto, si tratta di virtualizzare Server, Datastore, Security e Network tramite un software che gestisce tutte le risorse IT mediante un’unica interfaccia.

Definizione di come funziona l’iperconvergenza e perché rappresenta una soluzione efficace alle criticità riscontrate

L’iperconvergenza permette di eseguire in un layer software perfettamente integrato tutte le funzioni centrali del data center. I sistemi di iperconvergenza (o sistemi iperconvergenti) sono costituiti da tre componenti: compute virtualization, virtualizzazione dello storage e gestione. Il software di virtualizzazione astrae e raggruppa in pool le risorse sottostanti e le assegna poi dinamicamente alle applicazioni in esecuzione su macchine virtuali o container. L’iperconvergenza rappresenta una soluzione efficace alle criticità prima riscontrate in quanto consente di ridurre la complessità degli ambienti IT e, sulla base della scalabilità intrinseca di questa soluzione, garantisce anche un controllo dei costi e dei budget di spesa IT.

Quali vantaggi offre l’iperconvergenza?

  • Scalabilità: l’iperconvergenza è una soluzione ampiamente scalabile in quanto a livello hardware vengono gestiti solamente server e dischi in misura proporzionale ai propri requisiti. E se aumentassero le esigenze? Basterà inserire nuovi dischi/RAM senza nessuna spesa aggiuntiva riferita a licenze software, ecc.
  • Ottimizzazione degli spazi in cloud: in deployment riferiti a cloud ibridi è possibile utilizzare anche con un solo nodo fisico e sfruttare il secondo come disaster recovery in cloud senza dover affrontare l’onerosità di predisporre e mantenere una soluzione in HA con 2 nodi on premise.
  • Semplificazione dei processi IT: attraverso una sola console di gestione e monitoraggio di virtualizzazione e backup
  • Risparmio di costi: dovuto ad una riduzione ed efficientamento delle risorse hardware e software.

Cosa significa passare ad una soluzione iperconvergente? Il caso studio Franchi Salumi.

Per comprendere meglio il tema si propone il caso Franchi Salumi all’interno del quale tale tecnologia è stata implementata con successo permettendo all’Azienda di dotarsi di un’architettura IT in grado di sostenere l’ambizioso piano di crescita economica schedulato. Clicca QUI per leggere il caso studio!

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